L’Immensità… alla ricerca di una versione di padre – Carina Arantes Faria

Roma, anni ‘70[1]. Una famiglia borghese si è appena trasferita in un nuovo quartiere moderno insieme ai loro tre figli. La giovane Adriana, la primogenita, ci farà scoprire l’ambientazione del quartiere dove lei si presenterà come un ragazzo, Andrea. Immersa in un’atmosfera piena di sottigliezze e di lampi di bellezza lei svelerà allo spettatore la coppia condannata dalla presenza dell’impostura di suo padre, Felice, marito di Clara, sua madre.

Nel mezzo di una notte, Adri, sentendo dei rumori, striscia dalla sua stanza fino alla camera dei genitori dove suo padre insiste violentemente per avere un rapporto sessuale con Clara. Ogni no di sua madre fa avanzare Adri sotto il loro letto. Ogni no di Clara le procura un colpo in più dal marito, fino al momento in cui il grido di Adri terrorizza l’uomo che salta giù dal letto e scuote sua figlia con forza fino alla camera dei bambini. Clara, distrutta, piange. Adri, sconvolta, fa sentire la sua collera verso la madre tanto amata. Felice, incolpa sua moglie Clara di quella che considera un’educazione abominevole.

Ne L’immensità, film realizzato dall’italiano Emanuele Crialese, si vede la figura di un padre che gode senza freni e capriccioso come il padre dell’orda. La femminilità schiacciata di Clara fa infuriare la giovane Adriana che cerca un’identità sognata, disabbonata dal pater familias tradizionale.

Il film si svolge in un’epoca in cui l’imposizione da parte di un uomo della sua libido a una donna non era ancora considerata come sessismo o altri discorsi contemporanei. Felice impone alla moglie e ai figli il suo godimento per fare famiglia. Senza risposta universale possibile, Adriana fa obiezione alla « donna puro oggetto » – lei si presenta agli altri come ragazzo – come tentativo di una risposta singolare alla sua condizione nella famiglia dove papà non ha più principi.

In questa edizione di Noboddady Philippe De Georges ed Éric Laurent orientano le nostre rubriche « I peccati del padre » e « Farne a meno, servirsene » verso il possibile, evocando nella psicoanalisi una pratica che non ha per scopo di salvare papà, ma di prendere atto della dis-soluzione del padre attraverso la pratica della clinica dell’uno per uno verso una soluzione sinthomatica.

Buona sessione, buona lettura!

Traduzione : Laura Pacati
Revisione : Massimo Grassano

Immagine: © Ambre Reddmann

[1] L’immensità, (2022), film realizzato da Emanuele Crialese, Italia