Il declino del padre rivela l’inesistenza dell’Altro, S(Ⱥ) ; apre la via e la voce[1] del superio. Nell’epoca della modernità, l’oggetto a, oggetto della pulsione, viene al posto dell’ideale, e il superio diviene allora un « Godi !» al quale il soggetto deve sottomettersi. Lo statuto dell’oggetto come oggetto di godimento apre a una clinica del sempre-di-più. I soggetti presi nel discorso del padrone dell’epoca capitalistica ripiegano sugli oggetti che danno luogo alle cliniche attuali del godimento relativo alla dipendenza.
Addixioni (dipendenze) e tossicomania
La tossicomania et l’addixion sono modi di godimento contemporanei, stili di vita in un « tutti- dipendenti ». L’addixion con una x, concetto ripreso dal terzo incontro internazionale del TyA[2], offre inoltre questo carattere di dipendenza del godimento, l’iterazione e la ripetizione, nel sintomo, del godimento del parlêtre. Il padre freudiano che proibisce non c’è più, il padre lacaniano che dice no al godimento e al pulsionale non tiene più, e si vedono apparire sempre di più dei padri permissivi, in un consumo condiviso o dei padri dimissionari, catturati dai loro oggetti di godimento.
Jacques Lacan definirà l’oggetto droga come « ce qui permet de rompre le mariage avec le petit-pipi »[3] venendo a rompere con il padre, il fallo e il significante. Esilio del godimento fallico che faceva mediazione e barriera alla pulsione di morte. Questa disgiunzione tra il godimento e la vita si coglie nel punto più intimo del parlêtre, pena il rischio di un « disordine provocato nella più intima giuntura del sentimento della vita »[4]. Queste nuove cliniche delle tossicomanie e delle addixion (dipendenze) evocano le impasse della civiltà ; smarrimento, erranze soggettive fino a sconnessioni e rotture che vanno al di là della struttura, al cuore dei vissuti psichici e del corpo, del corpo che si gode.
Fare della x un enigma in funzione
Godimento dell’Uno, di S1, la reiterazione del punto di fissazione rinvia quindi al punto più intimo di ciascuno. Permettere alla x della traccia traumatica iniziale di prendere lo statuto di enigma dà la possibilità a questo godimento di divenire sintomo avendo una funzione unica f(x). Di questo sintomo, se ne può fare un certo uso.
Il sintomo fa funzione di padre, una funzione particolare. « Il grande vantaggio di una funzione è che non definisce un tutto. Una funzione difinisce solamente il suo campo di applicazione »[5], precisa Éric Laurent. Non definizione di un tutto, è il padre dell’eccezione, eccezione resa tale per il fatto di fare di una donna la causa del proprio desiderio, che permette di spostare l’attenzione sull’oggetto a causa e di rendere possibile la singolarità del desiderio. Il padre in funzione di uno per uno nelle diverse versioni P(x), attraverso l’uso del sintomo, permette che si dispieghi un modo di godimento singolare, un sintomo proprio a ciascun parlêtre. Una funzione in uso all’uno per uno che si orienta a partire dal reale per rendere vivibile il godimento.
Riferimenti bibliografici dell’autore :
[1] Nel testo francese voie/x [N.d.T.]. Oppure (nota del traduttore).
[2] Rete del Tya : Tossicomania e alcolismo, rete del Campo freudiano.
[3] Lacan J., « Journées des cartels de l’École freudienne de Paris », Lettre de l’École freudienne, n°18, 1976, p. 268.
[4] Lacan J., « Una questione preliminare ad ogni possibite trattamento della psicosi », Scritti, Torino, Einaudi, 1974, p. 555.
[5] Laurent É., « Parentalités après le patriarcat », Quarto, mars 2023, p. 64. (libera traduzione del traduttore)
Traduzione : Elena Madera
Revisione : Marianna Matteoni
Immagine : © Élodie Cognioul